November 28, 2010

La Congrega fiorentina

È il 25 novembre, giorno in cui si inaugura l'esposizione a Palazzo Vecchio della scultura di Damien Hirst, For the Love of God. Mi trovo nei pressi di via dei Calzaiuoli quando noto un lounge bar, La Congrega, così decido di entrare.
L'ingresso consiste in una stradina strettissima fra due palazzi rinascimentali ai cui lati ci sono divanetti e tavolini, mentre l'interno del locale è piuttosto piccolo.
Ordino un tè siriano che viene servito con diversi biscotti - fortunatamente, visto i €7 del tè - di diverso tipo, speziati e al burro, buoni, con tazze e teiera di design.
Il locale è accogliente, sia lo spazio interno che l'ingresso-corridoio, che rimane esterno, sono illuminati da luci soffuse e candele su ogni tavolo.
Anche il menu ha un look curato (come si vede dalla foto) come pure il biglietto da visita, in stile con l'immagine del locale (predominano il nero e il bianco, molto lounge, appunto). Lo staff è gentile al punto giusto.
Un dettaglio trash, purtroppo, nell'arredamento: ad un tratto alzo lo sguardo verso il lampadario in ferro battuto posizionato al centro del soffitto e...vi è appesa della lingerie. Addio al nubilato di qualche americana ubriaca? Residui del carnevale passato (ormai da 10 mesi)? Bah.
Non pubblico foto del soggetto in questione per rispettare il decoro. In ogni caso:
Lo consigliamo perché ci piace: il tè; i biscotti; la location; la teiera con le tazze; la diversità rispetto a molti bars (troppo) turistici del centro di Firenze.
Per favore no: i prezzi (troppo) turistici come nel centro di Firenze.

La Congrega
via dei Tosinghi, 3-4r, Firenze, ITALIA




Our rating: 3 pani della moltiplicazione e 1 cappio

November 03, 2010

Canela in London

Located in Covent Garden, the Canela is a small café which offers Portuguese and Brazilian dishes which you can admire on display at the counter, a colour mix of red, orange, brown, yellow and white.
Maybe it is not easy to get a table at busy times because of the space, but for aperitive or dinner during the week it is nice to sit next to somebody else at the long rectangular table in the centre of the room.
The place style is different from many touristic or massive ones: it is simple but cool, with an easy-going but chill-out atmosphere, with a chandelier hanging from the ceiling and a big retro-style mirror.
They have a varied offer of dishes, among them different types of chorizos, salads and desserts. I had a soup of day, a very mellow cream with pieces of vegetables served with bread and butter.
A pity that I did not try a wine, there is a big offer with bottles carefully placed at the walls like in a stock of vintage wines.
We like: the relaxed atmosphere; the view of the tempting dishes at the counter; the friendly staff.
We would like: more tables inside to seat them at, but we find that if the space were bigger and full of people, we would loose that intimate atmosphere of the place.

Canela
33 Earlham Street, Covent Garden, London WC2H 9LS, UK

Our rating: 4 breads of the multiplication


October 30, 2010

A bagel in Brick Lane

In a freezing October morning I was in Brick Lane (London) for a Market Walk run by Sandra Shevey, the journalist and writer author of John Lennon and - the only authorized - Marilyn Monroe biographies, and who changed her hobby into a special business and into a tourist attraction. It is definitely very interesting to listen to the history of some of the most coloured and enjoyable London markets, and even to some anecdotes about 20th century celebrities that she met in her life, you can feel as living in Beverly Hills in the 60s.
I was walking through the usual Sunday crowd in Brick Lane market, it was lunchtime, when Sandra suddenly asked me: "Have you ever tried a beigel?"
So we arrived at the Beigel Bake, a bakery/takeaway in the Whitechapel district (Brick Lane), where you can find all kinds of sandwiches and cakes, but actually it is a very special place to eat bagels.
We first had to stand in the cue, and when we entered I could look up at the small and (only at first sight) caotic bakery, and smell that bagel world.
When it was our turn I chose, for something more than £ 1, a smoked salmon with cheese bagel: the soft smoked salmon was trapped between two big, round and puffy parts of bread, spread with cream cheese, and I loved eating it standing outside in the crowd, but also enjoying something fast to eat which has nothing to do with usual fast-food.
The bakery also has a big offer of bread, sandwiches and pastries.
What makes the difference: the fast and nice staff who, in the very quickest way, helps you to choose what you prefer and smiles saying goodbye; the prices are very cheap.

Beigel Bake
159 Brick Lane, London, E1 6SB, UK



Our rating: 4 breads of the multiplication

August 24, 2010

VIENNALVCE e il Menù a degustazione

Una afosissima serata d'agosto. Auto, gente, biciclette dentro e fuori le piste ciclabili della sempre frequentata Versilia. Una limousine bianca si sofferma di fronte al baracchino della porchetta. (?)
Quasi adiacente al piccolo ponte che conduce verso Forte dei Marmi, sul lungomare in zona Marina di Pietrasanta, si staglia illuminato il cartellone-colosso che dà il benvenuto al VIENNALUCE (anzi, VIENNALVCE, con la 'V' con cui i Romani cambiarono la 'U' nella forma scritta), locale della Versilia oggi tra i più trendy e stravaganti. O questa almeno è la presentazione.
All'ingresso si viene accolti in un ambiente di luci soffuse e divani kitsch dal tocco vellutato, su cui si è gentilmente accomodati dalla cameriera per consumare l'aperitivo previsto, un mix analcolico di succhi e polpa di frutta. Dopodiché si è nuovamente accomodati ad un tavolo, ed ha inizio la cena.
L'assenza di menù (*) viene subito risolta da alcune liste, che ci procuriamo da soli, quasi nascoste sul bancone e che riportano approssimativi prezzi su vini e cocktails (o kocktails, come è, speriamo non volutamente, scritto in grande sia sui flyers che sul cartellone-colosso), ma in quanto approssimativi appunto, rendono poco comprensibile la dinamica della scelta per la cena. Poi in un secondo un dettaglio fa intuire qualcosa: la bottiglia di vino - un Grecanico - è già posizionata sul tavolo...APERTA.
Quindi torna la cameriera con le prime pietanze, che in effetti non erano state ordinate, non un gentile omaggio da un qualche tavolo di facoltosi uomini d'affari, né un errore nel servizio: nonostante sia cliente nuovo, non mi viene detto che il locale offre solo il cosiddetto menù a degustazione, lo capisco per caso da alcuni clienti evidentemente habitué, in stile versiliese (camicia a righe con colletto bianco, andatura fighetto-manichino ormai demodé).
Ed effettivamente si evince che la clientela è quasi prettamente formata da habitué ed amici che conoscono il cibo, lo staff, lo stile, i prezzi.
La cena prevede 3-4 sottili e croccanti focacce con delicate farciture - che successivamente si riveleranno un po' più pesanti del previsto - di rucola, salsine burrose, scaglie di Grana padano, salmone, bresaola, in ordine sparso nelle diverse portate. Il dessert finale presenta una base che ricorda piccoli tranci di pandoro, o dolce dalla consistenza analoga, ricoperti da cioccolato caldo, forse bianco e nero fusi insieme, o comunque una salsina vellutata (come il tessuto dei divani) dal sapore di cacao.
Lo staff non può definirsi estremamente gentile, e quando chiedo il conto (30 euro) non viene presentata né una ricevuta né un comune scontrino fiscale. In ogni caso non lo chiedo per capire la reale e abituale dinamica, e al momento di saldare il conto al bancone mi viene offerto un assenzio rosso, che era peraltro incluso nel menù degustazione e nel relativo prezzo.
Si nota una non eccessiva partecipazione da parte del titolare Giacomo con la clientela presente, a parte un paio di battute spinte seguite da applausi, nonostante si racconti che sia solito scherzare e ironizzare in perfetto stile queer, ma d'altronde non è uno spettacolo bensì un ristorante e atelier bar, perciò non ci aspettiamo gags.
Ci piace: la mise di paillettes e parrucca appesi al chiodo di fianco al bancone; il design del locale, terrazza compresa; l'idea del prodotto menù fisso + focaccine + assenzio.
Inorridiamo per: il non far presente a chi non è informato - vedi clienti nuovi - che il menù è a degustazione, ovvero fisso, e quindi la poca cortesia dello staff, vista la presentazione del locale e i prezzi, peraltro non compatibili con cibo e servizi, che ci si aspetterebbe di maggior livello.
Panico: la bottiglia di vino aperta sul tavolo già prima che il cliente si sia accomodato. A questo punto, il dubbio lascia spazio alle più varie interpretazioni sul contenuto della bottiglia in questione.
(*) Secondo il TULPS, ancora in vigore, è obbligatorio esporre i prezzi o avere un menù con relativo prezzario.

VIENNALVCE
Lungomare Roma 111, Marina di Pietrasanta, Tuscany, Italy


Our rating: 3 cappi di Giuda

April 01, 2010

Barcelona: MAXIMUM 1940

Si os encontráis en Barcelona en la epoca del año que va de marzo a noviembre, y paseando por el Barri Gòtic de la ciudad condal de repente tenéis un antojo a helado, uno de los sitios que seguramente no os podéis perder es: Maximum 1940.
Ubicado en La Rambla 78 desde el 1940, delante del Teatre Liceu y al lado del antiguo café, pasando de abuelos a nietos su tradicional manera de elaborar los helados, es una heladería donde se puede encontrar variedad y sabores originales. La primera vez que me fui al Maximum fue gracias a un amigo (y qué amigo, ¡sólo por recomendarme un helado así!) que me llevó asegurándome que "tenía" que probarlo, contandome que la heladería había sido elejida entre las mejores de Barcelona, si no la mejor, del año antecedente. Leyendas urbanas y recomendaciones a parte, desde ese día me hice cliente aficionado de Maximum, a veces poniéndole los cuernos por decir la verdad, pero después consciente que las vez siguiente habría vuelto a Maximum. Como italiana, tengo que decir que después de darles las gracias a Francesco Procopio y/o a Ruggeri, y haber comido mucho helados diferentes, ¡me alegro por haber probado él de Maximum!
Con el tiempo fui recomendando ese helado a amigos y compañeros, y supe que cada uno salía de allí con la terrina o el cucurucho casi acabados una vez llegados a la esquina, entre comentarios de qué delicioso era el Chocolate con naranja, o cuánto el Mango parecía el fruto mango de verdad, es decir la peculiaridad de esos sabores de cúanto se acercan al ingrediente-base que le da el nombre al helado.
Además, los helados de Maximum están preparados para todos, también para los que por temas alimenticios tienen que evitar en absoluto el gluten.
El personal: no siempre es amable con los clientes, a veces ni siquiera miran o escuchan, pero eso depende de quién esté detrás de la barra, y se podría tener la tentación de pensar que no sea suficiente cuidar al cliente sólo con los productos.
Pero, no puedo evitar pedir: Kingston cacao, Mango, Galleta María, Té verde.

Maximum 1940
Rambla dels Caputxins 78, Barcelona, Catalonia, ESPAÑA

Our rating: 3 panes de la multiplicación